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Anelli di tenuta e le guarnizioni in gomma, ecco le più importanti

“L’oleodinamica è una branca della fluidodinamica che trova applicazione nell’ingegneria meccanica e si occupa dello studio della trasmissione dell’energia tramite fluidi in pressione, in particolare l’olio idraulico”. È così che viene definita l’oleodinamica moderna che sta alla base dei principali meccanismi che regolano la produzione industriale. Alla base dell’oleodinamica c’è la famosa “Legge di Pascal” che serve per produrre energia: una qualsiasi materia liquida all’interno di un circuito se è sottoposto ad una pressione o una forza molto potente, produce energia.

Ed è proprio questa forza che è sfruttata tutt’ora all’interno dei sistemi oleodinamici e in particolare in quei processi industriali in cui si vuole sfruttare questo principio pur avendo a disposizione delle macchine industriali molto piccole nonostante si voglia produrre una gran quantità di energia. Sistemi Oleodinamici: cosa sono e da cosa sono formati Un sistema oleodinamico che si rispetti deve essere costituito da: centraline oleodinamiche, pompe, circuiti oleodinamici, filtri, cilindri, attuatori. Insomma la combinazione di tutti questi elementi deve essere di una tale efficienza da garantire così che l’intero circuito possa funzionare in modo perfetto. Ma un ruolo importante è svolto dalle guarnizioni oleodinamiche e dagli anelli di tenuta .

Le guarnizioni hanno lo scopo principale di evitare che si verifichi una fuoriuscita del fluido durante i movimenti di due superfici di metallo svolgendo la loro funzione principale, quella di tenuta e di resistenza. Gli anelli di tenuta invece servono principalmente a tenere la pressione dell’aria all’interno di un tubo. Le guarnizioni possono essere costruite e progettate in diversi materiali in particolare quelle più utilizzate dalle industrie per i loro circuiti oleodinamici sono le guarnizioni in gomma. Le guarnizioni in gomma e gli anelli di tenuta sono costantemente sottoposti ad alta pressione e temperature elevate e proprio per questo devono essere realizzati da aziende specializzate nel settore che sanno quali sono le caratteristiche di base che ogni elemento di questo deve avere partendo dalla performance alla forte resistenza.

Quali sono le guarnizioni in gomma
Le guarnizioni in gomma più utilizzate dalle industrie per i loro circuiti oleodinamici sono:

• Tenute O-ring: il loro nome deriva dalla combinazione tra la loro forma simile ad una “o” e la loro similarità ad un anello. Sono in gomma e servono a tenere sigillate e assemblate due o più parti metalliche che sono sottoposte a compressione continua;

• Tenute X-ring: il loro nome deriva dalla loro forma simile ad “X”. In particolare queste si differenziano dalle tenute O-ring perché innanzitutto non vengono schiacciate basando il loro funzionamento sulla flessibilità dei lobi. La caratteristica delle tenute X-ring è che sono poco ideali per una minore compressione, una minore dispersione di energia, un’usura e una tenuta poco elevata.

• Tenute Stelo: si tratta di guarnizioni sempre in gomma che evitano perdite di liquido dal cilindro oleodinamico. Hanno la caratteristica di avere una forma ben definita, devono essere facili da installare con un basso livello di attrito, devono essere resistenti sia alle alte temperature che alla forte pressione.

• Tenute per Pistone: si tratta di specifiche guarnizioni in gomma che sono state studiate appositamente per evitare e prevenire ogni forma di perdita del fluido oleodinamico dalla testa del cilindro evitando così che nell’intero sistema possa svilupparsi una pressione pericolosa per l’intero funzionamento.

• Anelli raschiatori: sono degli anelli in gomma ideali per i movimenti alternativi. Hanno la funzione di proteggere parti del circuito oleodinamico ed evitare che lo sporco, la polvere e altri materiali di sporcizia possano entrare nelle guarnizioni interne e rovinare le parti in metallo provocando dei seri danni all’intero circuito oleodinamico.


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