Prestiti per protestati
Prestiti per protestati

Prestiti per protestati e cattivi pagatori: considerazioni generali

Il mercato creditizio non è facile, soprattutto in un momento in cui i criteri di accesso ai finanziamenti sono stati notevolmente ristretti. Se non siamo più nella fase nota come credit crunch, quella stretta che ha messo in grande difficoltà l’economia reale, va comunque messo in risalto come banche e enti finanziari procedano ancora con grande attenzione prima di acconsentire a concedere il loro assenso. Un assenso che oltre a non essere scontato, diventa molto difficile nel caso di particolari categorie di utenti come quelli che in passato hanno creato problemi nei pagamenti.

In questa categoria rientrano soprattutto cattivi pagatori e protestati, ovvero coloro che hanno pagato una o più rate in ritardo oppure siano del tutto inadempienti. Chi fa parte di questa categoria vede solitamente iscritto il proprio nome nelle centrali rischi, in particolare in quella del Crif e quindi segnalato prontamente nella fase di istruttoria, ovvero quando l’ente erogante cerca di capire il merito e il passato creditizio del possibile cliente. Altra categoria molto problematica è poi quella rappresentata da chi non ha un reddito certo, ovvero uno stipendio cui appoggiarsi.

Una categoria molto larga soprattutto in un’epoca come l’attuale che ha visto allargarsi sempre di più la precarizzazione e le forme di lavoro atipico, come i contratti a tempo determinato e le collaborazioni occasionali. Il popolo delle partite IVA, ovvero i lavoratori autonomi, si mischia in questo caso a chi lavora in regime di Jobs Act, ovvero con contratto a tutele crescenti, il quale non mette al riparo da possibili licenziamenti per motivi economici, ovvero congiunturali. La situazione più intricata è naturalmente quella relativa a protestati e cattivi pagatori, in quanto l’avere nel passato creato problemi nel ripianamento del debito contratto costituisce una nota di demerito su cui il mondo creditizio è poco disposto a passare sopra. A chi rientra in questo ambito, non è comunque preclusa la strada di eventuali finanziamenti, ma solo resa più stretta, ovvero collegando l’assenso dell’ente erogante ad alcune particolari condizioni. Ad esempio si può ovviare presentando un garante, solitamente un genitore, disposto ad accollarsi il pagamento delle rate nel caso di inadempienza del contraente.

Per essere accettato, però, il garante deve appunto dimostrare di poter subentrare con il proprio reddito, essendo ad esempio dipendente o godendo di un adeguato trattamento pensionistico, oppure con il proprio patrimonio, in tal caso mettendo un immobile a garanzia del pagamento. Nel caso in cui non sia possibile appoggiarsi ad una figura di garanzia, il protestato o cattivo pagatore può comunque a sua volta porre a base della propria richiesta un bene immobile, di qualsiasi tipo, il cui valore di mercato sia superiore o perlomeno pari all’importo richiesto.

In questo caso non è però sicura l’adesione dell’istituto finanziario, in quanto una volta pignorato il bene in caso di mancato pagamento, potrebbe trovare difficoltà a ricollocarlo ad un prezzo congruo. In definitiva, prima di optare a favore di un prestito veloce per protestati e cattivi pagatori, si consiglia di dare uno sguardo al panorama creditizio del nostro Paese, per cercare di capire se sia la soluzione più adatta alla nostra particolare situazione, o se sia invece il caso di scegliere una strada alternativa.


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