I BTP (Buoni esoro Poliennali) sono un tipo particolare di titoli che hanno come principale obiettivo il risparmio e consistono nell’acquisto di un titolo con in cambio un flusso di cedole costante e, alla scadenza, una somma pari ai titoli posseduti.
In genere essi vengono emessi con scadenze che vanno dai tre ai trent’anni, con scadenze intermedie di cinque, sette, dieci e quindici anni.
Essi possiedono grande importanza soprattutto perché vengono confrontati con i titoli di stato tedeschi, rappresentati dal Bund tedesco (paragonati a quelli italiani che hanno scadenza pari a dieci anni) ed il loro rapporto serve per stabilire lo spread che, a quanto pare, ha raggiunto il suo valore più alto in Europa da quando è stato introdotto come moneta l’euro.
I nuovi BTP, introdotti nel 2003, essendo legati all’inflazione europea, offrono un’importante garanzia a chiunque volesse investire in questi titoli poiché essi offrono ai compratori la certezza di riavere il capitale investito per intero, indipendentemente da come si metteranno le cose nel secondo periodo (come ad esempio un calo dei prezzi).
Il rendimento BTP, è importante precisare, varia costantemente poiché non è mai uguale il tasso di interesse applicato al titolo che viene venduto durante le aste periodiche.
Un elemento essenziale da conoscere prima di fare un investimento riguarda le quotazioni, ovvero titoli a tasso fisso che possono subire le variazioni del mercato ed il guadagno di chi le possiede, oltre dal dato fisso, è costituito dalla differenza che intercorre tra la cifra investita ed il suo valore alla scadenza del Buono.
I Buoni Tesoro Poliennali sono emessi due volte al mese grazie ad un’asta a carico della Banca d’Italia, che guadagna una provvigione ad ogni titolo venduto, le provvigioni variano naturalmente sulla base della durata del titolo venduto e varia dallo 0,20% (per un titolo che scade dopo tre anni) fino ad un massimo dello 0,40% (dai titoli con scadenza superiore a cinque anni).
Ma in Italia i BTP hanno successo o sono solo una bella trappola? Anche se può sembrare strano, i Buoni Tesoro si sono rivelati la migliore arma contro il pericolo della crisi divenendo un’ottima alternativa per affrontarla e fronteggiarla.
Ciò deriva dal fatto che i titoli sono in grado di garantire un interesse costante in termini di realtà attraverso le cedole emesse, il loro legame con l’inflazione e la capacità di rispondere a tutte le esigenze dei vari investitori che vengono costantemente aggiornati.