Il disturbo ossessivo compulsivo, spesso indicato anche con l'acronico DOC, è uno dei disturbi d'ansia classificato dal Manuale Statistico Diagnostico dei Disturbi Mentali. Le componenti distintive di questa sindrome, come suggerisce il nome stesso, sono due: le ossessioni e le compulsioni. Il disagio provato dal soggetto ossessivo compulsivo è talmente profondo che spesso questi tende a isolarsi o a controllare maniacalmente tutto ciò che fa. Ma com'è possibile riconoscere il disturbo?
Sintomi del disturbo ossessivo compulsivo
I due elementi caratterizzanti il disturbo coincidono anche con i sintomi con cui si presenta. L'ansia nel soggetto affetto da DOC si manifesta con delle immagini o degli impulsi negativi che si appropriano in modo invasivo della sua mente e a cui sente di dover rispondere mettendo in atto dei comportamenti per esorcizzare eventuali conseguenze disastrose.
La persona è perfettamente consapevole che le ossessioni sono proiezioni mentali create dalla sua stessa testa, ma nonostante ciò percepisce l'atto compulsivo come un dovere ineludibile.
Ossessioni e compulsioni, dunque, creano un circolo vizioso che intrappola e si alimenta d'ansia. Per guarire veramente dal disturbo ossessivo compulsivo è indispensabile rompere questa spirale.
Curare il DOC
La migliore cura al disturbo ossessivo compulsivo è la terapia cognitivo comportamentale. La TCC è in grado, infatti, di intervenire su entrambi i livelli disfunzionali del paziente colpito da DOC.
Da un lato si opera sul piano cognitivo per correggere quei modelli utilizzati dal paziente che portano a una scorretta interpretazione della realtà; dall'altro, si modificano gli atteggiamenti consequenziali messi in pratica per affievolire la sensazione d'ansia.
Si tratta di un percorso graduale, ma realmente efficace, dal momento che il paziente prende a poco a poco consapevolezza dei meccanismi poco funzionali e impara ad agire autonomamente per correggerli.