Shopping Mania
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Vi siete innamorate di una borsa vista in qualche passaggio televisivo? O, considerata la stagione, desiderate spasmodicamente presentarvi in spiaggia con un costume da bagno che renda onore ai tanti sacrifici invernali? E che dire di quelle scarpe per le quali fareste follie?

L’elenco dei prodotti che allettano la nostra libido da shopping potrebbe essere infinita, ognuno di noi potrebbe stilarne uno tutto suo e nessuno di essi sarebbe identico alla lista di qualcun altro. Alla resa dei conti però ci si scontra proprio con il conto, vale a dire quanto mi costerebbe poter comprare tutto, e spesso e volentieri si scopre che quella borsa, quel costume e quelle scarpe non possiamo o non potremmo permettercele. Magari si al costume e non alle scarpe o viceversa.

Che dire, null’altro che la normale presa di coscienza di chi conduce una vita normale e si scontra tutti i giorni con i budget di una lavoro altrettanto normale. Ma rinunciare sempre a tutto è abbastanza avvilente e così ci si industria nella ricerca di alternative che ci consentano di soddisfare ugualmente la nostra smania di shopping, la nostra necessità ai appagamento derivante dall’acquisto di qualcosa che ci piace: outlet, offerte, siti online, shopping club, concorsi, spacci aziendali, svendite e chi più ne ha più ne metta.

Ognuna di queste soluzioni presenta i propri pro e contro ed ognuna di esse è quindi in grado di soddisfare una parte delle nostre esigenze. Ad esempio gli outlet, gli spacci aziendali, le offerte mirate e le svendite sono in grado di farci risparmiare dei bei soldini ma, in linea di massima, i prodotti venduti provengono spesso da serie in esaurimento, scorte invendute, resi dai negozi del circuito tradizionale di vendita e quindi si, i prezzi sono spesso interessanti ma al tempo stesso risulta spesso un ripiegare. In fin dei conti meglio avere un paio di jeans D&G della collezione passata pagato a metà prezzo che non averlo del tutto!

In questo panorama di soluzioni per uno shopping alternativo hanno trovato sempre più spazio gli shopping club da cambio merce pubblicitario ma, quando si sente parlare di “club” ci si aspetta sempre la richiesta di un tesseramento che prevede il versamento di una quota associativa. Ed in effetti c’è stato un tempo in cui dilagavano alcuni MLM che, è il caso di dirlo, vendevano tessere che garantivano sconti minimi in tanti negozi che aderivano al progetto. Una cosa alquanto deludente.

In realtà gli shopping club, quelli seri e che possono definirsi tali, richiedono si una tessera ma a fronte del suo rilascio non prevedono versamenti di somme di danaro. La tessera serve solo ed esclusivamente per limitare l’ingresso ai punti vendita. Cosa che potrebbe sembrare un contro senso visto e considerato che il fine ultimo di un’impresa è quello di conseguire utili ed implementare il proprio volume d’affari. In realtà gli shopping club sono costretti a limitare il numero di tesserati per tutta una serie di motivazioni. Gli shopping club fanno infatti riferimento ad agenzie e/o concessionarie specializzate nella pubblicità in cambio merce. Vale a dire agenzie pubblicitarie che si occupano di realizzare campagne sui media e che vengono pagate non in danaro ma con merce. Spesso e volentieri proprio con la merce che stanno pubblicizzando.

Ecco il primo vantaggio di questo canale distributivo: quello che si trova nei loro punti vendita è attuale. Talvolta addirittura in anticipo rispetto ai canali tradizionali di vendita perché, si sa, la pubblicità deve informare e creare aspettativa e spesso viene fatta proprio per lanciare i prodotti ed agevolarne la vendita a lancio avvenuto.

Per tutta una serie di meccanismi, le merci vengono quotate a prezzi notevolmente più bassi rispetto ai prezzi di listino. Questo consente alle aziende di pubblicizzare i loro prodotti sostenendo costi per il marketing che rientrino in budget sempre più risicati e quindi le merci vengono rivendute in tempi rapidissimi con sconti che vanno mediamente dal 40 al 70% (in fin dei conti lo shopping club sta facendo da “banca” ed ha la necessità di monetizzare quanto prima ciò che ha ricevuto in pagamento). Proprio per le dinamiche di quanto sino ad ora illustrato si rende necessario limitare il numero di potenziali acquirenti che hanno accesso ai questi punti vendita in cui è possibile concludere veri e propri affare. Le aziende pubblicizzate hanno si interesse a pagare in merce la pubblicità ma al tempo stesso non possono acconsentire a che i loro prodotti vengano venduti indiscriminatamente a prezzi bassissimi mettendo in crisi i loro canali di vendita tradizionali.

Ed ecco che gli shopping club rilasciano tessere ai membri di associazioni e cral, dipendenti di aziende convenzionate, gruppi di acquisto e clienti di riferimento selezionati secondo criteri talvolta rigidi in rispetto degli accordi raggiunti con i singoli marchi trattati. Certo è però che se riuscite ad accedervi scoprirete un mondo fatto di prodotti attualissimi e di marca a prezzi da urlo… un eden la shopping-mania!!!


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